L’arte urbana e suoi processi culturali in Emilia-Romagna

Questa sezione raccoglie gli esiti della ricerca “L’arte urbana ed i suoi processi culturali in Emilia-Romagna”, frutto della partnership tra l’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali dell’Emilia-Romagna e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Modena, a cui Urbaner ha dedicato il suo primo anno di attività, nel 2020.


La ricerca condotta da Pierpaolo Ascari e Pietro Rivasi ricostruisce la storia di writing, street art e nuovo muralismo nel territorio regionale, dove questi linguaggi sono approdati a partire dagli anni Ottanta. Attraverso lo strumento delle interviste ai protagonisti, inoltre, ambisce a mettere in luce qual è il rapporto tra la loro evoluzione e i contesti in cui si è venuta a determinare.

Gli esiti della ricerca sono stati pubblicati sulla banca dati dell’Arte Urbana in E-R del Catalogo del Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna PatE-R insieme ad una prima ricognizione delle opere più importanti dal punto di vista storico-artistico presenti sul territorio, condotta utilizzando in modo inedito per l’Arte Urbana gli standard catalografici della scheda OAC (Opere D’Arte Contemporanea).

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La ricerca include inoltre la mappatura digitale delle opere e dei luoghi di produzione culturale legati nel presente o nel passato a questo ambito, mettendo così a disposizione una guida della dislocazione storica e geografica del fenomeno sul territorio.

Dal 2003 l’IBC valorizza l’arte contemporanea del territorio dell’Emilia-Romagna e i mutamenti artistici che hanno portato ai concetti d’avanguardia attraverso le ricerche sperimentali più ardite, sia intellettuali, sia pratiche, e su questi temi ha promosso nel 2011 un’indagine culturale e un confronto tra esperti del settore e, unitamente all’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, ha collaborato alla giornata di studi del 2016 “Archivi e cataloghi dell’effimero” per la realizzazione di un archivio digitale di opere, documenti e testimonianze relative all’arte urbana in Emilia-Romagna dalla metà degli anni ’80 ad oggi. Ora, in collaborazione con il Comune di Modena, che ha sviluppato un’ampia e costante esperienza nel campo della street art contribuendo alla diffusione dell’interesse per questo genere culturale, IBC intende proporre un percorso di approfondimento e confronto sull’argomento, che metta in relazione la situazione modenese con la più ampia realtà regionale, nazionale e internazionale, indagando le nuove forme espressive che la Street Art sta assumendo, i suoi significati e le sue prospettive attuali e future.

Il progetto in corso d’opera si propone di raggiungere una serie di obiettivi e di iniziative che dialoghino con gli altri territori nei quali essa si è diffusa, in particolare tende all’analisi dei suoi processi in ambito pubblico e privato in Emilia-Romagna, al fine della conoscenza e valorizzazione dei linguaggi e delle produzioni artistiche sviluppatesi dagli anni Ottanta del XX secolo al presente, sia in relazione alle possibili trasformazioni future,  sia per favorire la conoscenza della street art come forma di arte pubblica e la lucida comprensione dei processi che l’alimentano.

È stato costituito un Comitato scientifico formato da Mila Bongiovì, Claudia Collina, Stefano Ferrari, Daniele Pitteri e Claudio Spadoni che si è confrontato sui processi di sviluppo della street art per indagare i riflessi e le ricadute che hanno avuto in diversi ambiti e settori, da quello istituzionale e museale a quello del mercato dell’arte, da quello accademico universitario a quello giuridico e amministrativo, da quello estetico ed artistico a quello antropologico, da quello sociale a quello psicologico.

in partnership con


Convegno 2020

Data la natura innovativa dell’approccio proposto dalla ricerca “L’arte urbana ed i suoi processi culturali in Emilia-Romagna” come occasione di confronto, conoscenza e sviluppo si è tenuto un convegno il 25 settembre 2020 presso la Sala Oratorio del Palazzo dei Musei a Modena, organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Modena in collaborazione con l’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali dell’Emilia-Romagna e PsicoArt – Associazione di Psicologia dell’arte APS.

Saluti introduttivi da parte di Andrea Bortolamasi, Assessore Cultura, Politiche giovanili e Città universitaria comune di Modena e Claudio Leombroni, Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
Per indagare i processi culturali da diversi punti di vista e con diversi approcci, durante la giornata si sono alternati poi diversi relatori, moderati da Pierpaolo Ascari e Pietro Rivasi, in 3 differenti sessioni.
“Addomesticare la città: consumo visuale e produzione di spazio” di Sarah Gainsforth, Ricercatrice indipendente
“Sicurezza, decoro e pandemia” di Tamar Pitch, Università di Perugia e Comitato nazionale di bioetica
“Lo scandalo dell’adolescenza nella città degli adulti” di Giorgia Silvestri, Responsabile progetti di educativa di strada, Cooperativa Sociale Aliante Modena.
“Ho fatto della mia casa il mondo. Street art, comunicazione, controcultura” di Francesco Spagna, Università di Padova
“Rovesciare la prospettiva. Arti visive e cultura visuale nel Writing e nella Street Art” di Claudio Musso, Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo
“Per una responsabilità “illegale” dell’artista” di Fabiola Naldi, Accademia di Belle Arti L’Aquila
“Profili di diritto d’autore nel graffiti writing e nella street art” di Enrico Bonadio, The City Law School di Londra
“Graffiti of Names Textures: collective emergences of metropolitan visual identities from the urban tissues” di François Chastanet, Accademia di Arte e Disegno di Tolosa in Francia, Architetto & Disegnatore di caratteri tipografici
“Per fare un Tavolo. Competenze e municipalizzazione della creatività urbana in Italia” di Luca Borriello, Direttore INWARD – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana di Napoli
“Siamo vandali, anzi artisti. Le regole del mondo dell’arte e quelle della scena” di Pietro Rivasi, Curatore indipendente.
























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