La ricerca “L’arte urbana e suoi processi culturali in Emilia-Romagna” condotta da Pierpaolo Ascari e Pietro Rivasi ricostruisce la storia di writing, street art e nuovo muralismo nel territorio regionale, dove questi linguaggi sono approdati a partire dagli anni Ottanta. Attraverso lo strumento delle interviste ai protagonisti, inoltre, ambisce a mettere in luce qual è il rapporto tra la loro evoluzione e i contesti in cui si è venuta a determinare.
Gli esiti della ricerca sono stati pubblicati sulla banca dati dell’Arte Urbana in E-R del Catalogo del Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna PatE-R insieme ad una prima ricognizione delle opere più importanti dal punto di vista storico-artistico presenti sul territorio, condotta utilizzando in modo inedito per l’Arte Urbana gli standard catalografici della scheda OAC (Opere D’Arte Contemporanea).
La ricerca include inoltre la mappatura digitale delle opere e dei luoghi di produzione culturale legati nel presente o nel passato a questo ambito, mettendo così a disposizione una guida della dislocazione storica e geografica del fenomeno sul territorio.
In collaborazione con Lodovico, una digital library aperta e trasversale, sviluppata dal Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio-Emilia (DHMoRe) in sinergia con la Fondazione di Modena, con l’obiettivo di preservare e valorizzare mediante gli strumenti digitali il patrimonio di archivi e biblioteche, è stato sviluppato un ulteriore archivio digitale.
Grazie all’interessamento, alla disponibilità e all’affiancamento del direttore Matteo Al Kalak e del project manager di Lodovico Luca Sandoni, è consultabile la prima tranche di 160 documenti, tra foto e bozzetti, facenti parte dell’archivio di Roberto “Repo” Malpensa, anche grazie alla gentile concessione della famiglia e al supporto degli amici di sempre.
Uno degli obiettivi della piattaforma Lodovico – spiega Matteo Al Kalak , direttore di Lodovico – è valorizzare il patrimonio documentario e culturale del territorio, inteso nella sua accezione più ampia e complessa; le collezioni di Urbaner sono parte integrante di questo patrimonio e accoglierle nella nostra digital library ci aiuta ad allargare lo sguardo alle manifestazioni più recenti e vivaci dell’arte e della cultura contemporanea.
Questo ulteriore tassello nel percorso di Urbaner – prosegue il comitato scientifico di Urbaner – vuole sottolineare come “pezzi”, tag e throw up possano essere materiale di studio per chi è interessato a capire il mondo dell’arte, un campo che attraverso questo progetto confidiamo di aprire anche alla ricerca sul lettering, partendo proprio da un indiscusso stylemaster di Bologna che con i suoi pezzi e con la sua personalità generosa e coinvolgente, ha ispirato moltissimi altri non solo nel mondo del writing, ma anche in quelli della fotografia, dell’illustrazione e del graphic design.
La collaborazione tra Urbaner e Lodovico – sottolinea Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura del Comune di Modena – rappresenta un ulteriore tappa nel percorso di crescita che la città ha avviato in un ambito, quello delle media-arts che unisce linguaggi culturali consolidati ad innovazioni e sperimentazioni di carattere digitale: le piattaforme digitali come Lodovico ampliano la fruizione del patrimonio artistico, permettendo a progetti come Urbaner, che indagano in profondità le culture e controculture urbane, di trovare nuovi spazi di ricerca. Vogliamo continuare a sviluppare collaborazioni di questo tipo che sono vere e proprie contaminazioni di saperi e competenze, indagando in profondità la scena artistica e culturale del nostro territorio, permettendone una fruizione sempre più ampia.
Questa prima collezione proposta da Urbaner su Lodovico, si pone l’obiettivo di raccontare Roberto “Repo” Malpensa (leggi l’articolo su Urbaner “Il contributo di Repo nel campo delle pubblicazioni di settore”, realizzato da Moe TDT) attraverso la sua opera di aerosol writer.
Bolognese, in attività tra il 1992 ed il 2019, Repo ha rappresentato, per gli appassionati di style writing, un punto di riferimento per la costanza della sua attività, lo stile inconfondibile e la partecipazione a importanti eventi internazionali, oltre ad aver ispirato molti con il suo lavoro nel campo della grafica, dell’editoria, della facilitazione e della fotografia.
Questa collezione vuole così ricordare un attore di primo piano in un ambito contro-culturale che gode di sempre maggiore attenzione, e al contempo essere uno strumento di studio per tutti coloro che siano interessati al writing, sia per quanto concerne gli aspetti artistici e di ricerca formale, sia per le sue implicazioni socio-culturali.
Le immagini, molte delle quali ottenute digitalizzando fotografie analogiche e bozzetti, provengono dal suo archivio personale oggi custodito dalla famiglia, e da quelli di amici o appassionati.