FINESTRE ROTTE. Vicolo Folletto Art Factories presenta la doppia personale di Francesco Barbieri (IT) e Oker (UK), a cura di Pietro Rivasi

Vicolo Folletto Art Factories presenta Finestre Rotte, la doppia personale di Francesco Barbieri (IT) e Oker (UK), a cura di Pietro Rivasi.
Figure di culto nel mondo del writing, i due artisti hanno intrapreso percorsi che li hanno portati ad esporre all’interno di spazi istituzionali seguendo strade differenti che la mostra intende mettere in relazione e dialogo. Se Barbieri da una parte si esprime attraverso il linguaggio del post-graffitismo, abbandonando sia le lettere che il suo nome di strada nell’approcciarsi al sistema dell’arte, Oker è rimasto legato al linguaggio che lo ha reso celebre nell’ambiente dei writer di tutto il mondo: il lettering.
La “teoria delle finestre rotte”
La “teoria delle finestre rotte” costituisce la base sociologica della “tolleranza zero” che ha influenzato le politiche di gestione del decoro urbano a partire dagli anni ‘70, prima negli Stati Uniti e poi in Europa. La teoria ipotizza che sia l’incuria spicciola dei beni comuni a provocare una escalation di reati e per questo, promuove la repressione durissima e totale di ogni comportamento deviante rispetto alla legge. Una delle prime e più immediate conseguenze, è il tentativo di eliminare ogni traccia di graffiti dalle superfici urbane, mentre il fine ultimo e sottotraccia, è la criminalizzazione della povertà, la delegittimazione del welfare state, il sostegno teorico ai processi di privatizzazione e gentrificazione delle città.
Le opere
In occasione di Finestre Rotte, Barbieri presenta un ciclo di opere realizzate con tecniche diverse, tutte ispirate a New York, la Mecca del writing, la città dove questa cultura è nata e dove sempre ritorna: tunnel della metropolitana, caverne buie e claustrofobiche, ricche di storia e suggestioni, rappresentate attraverso interventi pittorici realizzati su fotografie scattate dallo stesso artista durante un viaggio. Una visione del tutto personale della città più importante per chiunque abbia mai preso in mano una bomboletta spray per scrivere il proprio nome nello spazio pubblico.

Oker propone invece una serie variegata di opere, che spazia dalle sculture alle carte passando per le tele e le stampe fotografiche, mettendo al centro la ricerca che lo ha reso noto a livello internazionale fin dagli anni ’90: il lettering. Trasportare sketch, tag e throw up, anima del writing ed acerrimi nemici di ogni associazione retake all’interno di una galleria, significa voler catalizzare l’attenzione non solo sugli aspetti più controversi di questa arte, ma anche e soprattutto sullo studio delle lettere, sul nome come opera in sé, secondo un processo non facile, sdoganato già negli anni ’70, quando i primi writer si sono cimentati nel dialogo con gli spazi espositivi, proponendo i graffiti come forma di pittura e la ricerca calligrafica come arte con una dignità intrinseca. L’artista, grazie ad una incessante pratica che tutt’ora lo rende tra i nomi più presenti per le strade inglesi e non solo, è riuscito a creare una variante personale dello stile newyorkese classico: l’uso dei colori e dei personaggi, mescolati fra loro per creare composizioni e pattern di immediata riconoscibilità, che potremmo definire “funk”, addolcisce la durezza di un linguaggio nato nelle periferie depredate dei primi anni ’70”.
FINESTRE ROTTE – Francesco Barbieri / Oker
Curatore: Pietro Rivasi
19 settembre – 31 ottobre 2020
Vicolo Folletto Art Factories
Corso Garibaldi, 1, 42121 Reggio Emilia
Orari: da giovedì a domenica; nel rispetto delle normative sanitari anti-covid le visite avverranno su appuntamento.
Per informazioni e appuntamenti:
Vicolo Folletto Art Factories
Corso Garibaldi, 1, 42121 Reggio Emilia
tel. +39 342 6741987 | + 39 348 2562557
gallery@vicolofolletto.it
www.vicolofolletto.it

Catalogo:
FINESTRE ROTTE – Francesco Barbieri / Oker
Vicolo Folletto Art Factories, edizione limitata in 300 copie numerate.
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