Urbaner pubblica il suo primo archivio digitale incentrato sul lavoro di Roberto “Repo” Malpensa, sulla piattaforma Lodovico Digital Library

Urbaner – culture urbane Emilia-Romagna, progetto dell’assessorato alla Cultura del Comune di Modena, con il sostegno di Fondazione di Modena, pubblica il suo primo archivio incentrato sul lavoro di Roberto “Repo” Malpensa, sulla piattaforma Lodovico Digital Library, sviluppata dal Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio-Emilia (DHMoRe).
Urbaner, nato con la volontà di diventare un centro studi di analisi e documentazione delle culture urbane, dal 2020 è un portale web che, sotto la direzione scientifica di Pierpaolo Ascari, Pietro Rivasi, Simone Ferrarini, Elia Mazzotti Gentili, riconosce e valorizza le culture che si formano in ambito urbano e che, in una prospettiva estetica, sociale e antropologica, generano talenti e tendenze in diversi campi.
Urbaner nasce dalla convinzione che la città undergroud delle controculture e delle sottoculture non abbia mai smesso di rappresentare uno dei laboratori più operosi e necessari del territorio, ma senza un adeguato riconoscimento da parte della città ufficiale e del suo modo di concepirsi. A questa convinzione, dunque, si è risposto proponendo di far corrispondere un lavoro di documentazione e di studio che si ponesse al confine tra l’interesse di carattere estetico e la dimensione sociale della città vissuta, immaginata, attraversata dalle tendenze che ne hanno storicamente arricchito le trasformazioni.
Si tratta di un lavoro – spiega la direzione scientifica di Urbaner – che non consideriamo ancora all’altezza dei propri obiettivi ma che al momento si è cominciato a concretizzare nel portale web urbaner.it, dedicato alle culture urbane in Emilia-Romagna, e con l’adozione del progetto da parte dell’assessorato alla Cultura del Comune di Modena, consentendoci di creare un primo ambito di approfondimento e di confronto sui temi del writing, della street art e del muralismo che ha coinvolto le comunità di riferimento e gli sviluppatori della ricerca.
Nello stesso ambito, è stato possibile procedere alla schedatura OAC realizzata in collaborazione con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna (IBC, oggi PatER – Patrimonio Culturale Emilia-Romagna) di opere realizzate senza autorizzazione nello spazio pubblico, alla mappatura di luoghi e dipinti, anche non più esistenti, e alla cura di un catalogo dedicato presso la Biblioteca civica d’arte e architettura Luigi Poletti di Modena, di cui è stata resa pubblica la bibliografia aggiornata nei giorni scorsi.
Oggi, un nuovo risultato per Urbaner, l’ultimo in ordine di tempo: la collaborazione instaurata con Lodovico, una digital library aperta e trasversale, sviluppata dal Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio-Emilia (DHMoRe) in sinergia con la Fondazione di Modena, con l’obiettivo di preservare e valorizzare mediante gli strumenti digitali il patrimonio di archivi e biblioteche.
Grazie all’interessamento, alla disponibilità e all’affiancamento del direttore Matteo Al Kalak e del project manager di Lodovico Luca Sandoni, sarà quindi consultabile la prima tranche di 160 documenti, tra foto e bozzetti, facenti parte dell’archivio di Roberto “Repo” Malpensa, anche grazie alla gentile concessione della famiglia e al supporto degli amici di sempre.

Uno degli obiettivi della piattaforma Lodovico – spiega Matteo Al Kalak , direttore di Lodovico – è valorizzare il patrimonio documentario e culturale del territorio, inteso nella sua accezione più ampia e complessa; le collezioni di Urbaner sono parte integrante di questo patrimonio e accoglierle nella nostra digital library ci aiuta ad allargare lo sguardo alle manifestazioni più recenti e vivaci dell’arte e della cultura contemporanea.
Questo ulteriore tassello nel percorso di Urbaner – prosegue il comitato scientifico di Urbaner – vuole sottolineare come “pezzi”, tag e throw up possano essere materiale di studio per chi è interessato a capire il mondo dell’arte, un campo che attraverso questo progetto confidiamo di aprire anche alla ricerca sul lettering, partendo proprio da un indiscusso stylemaster di Bologna che con i suoi pezzi e con la sua personalità generosa e coinvolgente, ha ispirato moltissimi altri non solo nel mondo del writing, ma anche in quelli della fotografia, dell’illustrazione e del graphic design.

La collaborazione tra Urbaner e Lodovico – sottolinea Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura del Comune di Modena – rappresenta un ulteriore tappa nel percorso di crescita che la città ha avviato in un ambito, quello delle media-arts che unisce linguaggi culturali consolidati ad innovazioni e sperimentazioni di carattere digitale: le piattaforme digitali come Lodovico ampliano la fruizione del patrimonio artistico, permettendo a progetti come Urbaner, che indagano in profondità le culture e controculture urbane, di trovare nuovi spazi di ricerca. Vogliamo continuare a sviluppare collaborazioni di questo tipo che sono vere e proprie contaminazioni di saperi e competenze, indagando in profondità la scena artistica e culturale del nostro territorio, permettendone una fruizione sempre più ampia.
Roberto “Repo” Malpensa
Questa prima collezione proposta da Urbaner su Lodovico, si pone l’obiettivo di raccontare Roberto “Repo” Malpensa (leggi l’articolo su Urbaner “Il contributo di Repo nel campo delle pubblicazioni di settore”, realizzato da Moe TDT) attraverso la sua opera di aerosol writer.
Bolognese, in attività tra il 1992 ed il 2019, Repo ha rappresentato, per gli appassionati di style writing, un punto di riferimento per la costanza della sua attività, lo stile inconfondibile e la partecipazione a importanti eventi internazionali, oltre ad aver ispirato molti con il suo lavoro nel campo della grafica, dell’editoria, della facilitazione e della fotografia.
Questa collezione vuole così ricordare un attore di primo piano in un ambito contro-culturale che gode di sempre maggiore attenzione, e al contempo essere uno strumento di studio per tutti coloro che siano interessati al writing, sia per quanto concerne gli aspetti artistici e di ricerca formale, sia per le sue implicazioni socio-culturali.
Le immagini, molte delle quali ottenute digitalizzando fotografie analogiche e bozzetti, provengono dal suo archivio personale oggi custodito dalla famiglia, e da quelli di amici o appassionati.
Link utili
Presentazione della collezione su Lodovico